A seguito di numerosissime denunce alle autorità, il governo russo il 17 luglio ha bloccato un sito ispirato al film horror Saw che “ludicizzava” le aggressioni alla comunità LGBT+ ricercando e pubblicando le informazioni private di attivisti e persone dichiaratamente parte della comunità ed invitando i propri membri ad attaccare e torturare queste persone in cambio di un compenso economico.
Il Russian LGBT Network ha annunciato due giorni fa la notizia, specificando però che il sito era già stato temporaneamente chiuso in passato e che hanno intenzione di assicurarsi che non venga più riaperto.
Ai suoi albori, il sito offriva 200 rubli (circa €3) a chiunque pubblicasse le informazioni personali di persone gay e ne chiedeva 1500 (circa €21) per la rimozione, proteggendo legalmente i suoi user e invitandoli ad aggredire, picchiare, rapire e denunciare alle autorità cecene le persone esposte dal sito, nelle loro parole “fate di tutto tranne che ucciderli”: la maggior parte delle persone che è stata vittima di doxxing, infatti, è stata aggredita nei giorni subito successivi alla pubblicazione del post che li riguardava. Con l’andare del tempo il sito ha cominciato a prendere di mira maggiormente gli attivisti.
Il sito curava anche una lista di “cacciatori”, in cui veniva inserito chiunque completasse almeno una “prova” e fornisse una breve descrizione, così da poter essere selezionati per futuri attacchi.
Le informazioni pubblicate hanno costretto molti attivisti ad allontanarsi dal Paese temporaneamente o permanentemente, tra cui anche Misha Tumasov, direttore del Russian LGBT Network.
Il Russian LGBT Network al momento si sta impegnando per far avviare un processo penale contro il sito, chiedendo ai cittadini di contattare le autorità per fare pressione sulla questione, fornendo anche le istruzioni e le risorse necessarie per contattare il Servizio Federale di Sicurezza, il Comitato Investigativo e l’ufficio del Procuratore generale.