I fatti sono avvenuti la sera del 30 aprile, all’Eur: «Avevo parcheggiato la mia auto vicino al Bar Palombini, quando sono stato fermato da tre ragazzi. Erano tutti minorenni: uno mi sembrava addirittura 14enne». La gang, che indossava dei cappucci neri, gli ha chiesto prima se avesse dei soldi, poi di consegnare loro il cellulare. Alessandro, che è gay dichiarato, ha avuto la sensazione che quell'”incontro” non era casuale: quei ragazzi avevano con sé dei bastoni ed erano usciti da una zona utilizzata anche come luogo di battuage da una parte della comunità gay. Uno luogo dove sono state spesso registrate aggressioni da parte di bande che “confidano” nella paura di molti di rivolgersi alle forze dell’ordine per denunciare rapine e pestaggi.
«Non soddisfatti, dopo avermi colpito con i bastoni – spiega Alessandro – mi hanno chiesto anche il codice di sblocco del telefono e mi hanno lasciato a terra sanguinante. Subito dopo è passata una macchina ma non si è fermata nonostante avesse visto le mie condizioni. Per fortuna sono riuscito a tornare alla mia auto e a guidare finché non ho trovato una guardia giurata, che ha provveduto a chiamare per me l’ambulanza». «Risultato – scrive Alessandro il giorno dopo il pestaggio – ho quattro punti sul mento, diverse contusioni sul corpo e due denti scheggiati». La banda, entrata in possesso delle password dei social network della loro vittima, ha anche inviato dei messaggi di natura omofoba agli amici di Alessandro: «Hanno scritto che ero fro… ma anche delle bestemmie». Il giovane si è rivolto alle forze dell’ordine di Monteverde per sporgere denuncia contro ignoti.