Prima un insulto diretto, gratuito, senza appello. Due parole secche, lanciate per offendere e annientare: «Fate schifo». Poi una minaccia di pestaggio con tanto di avvertimento all’autista alla guida di un autobus di linea che diventa teatro dell’ennesima aggressione omofoba a Roma.
Poche ore dopo il Gay-pride di sabato scorso. «Li fai scenne’ te o li devo menà io?» urla in romanesco un passeggero alla volta del conducente del 309. Vomitando tutta la sua intolleranza e la sua sete di violenza addosso ad A. un ragazzo di 20 anni che vuole rimanere anonimo e che come lui si trova a bordo del bus che va dalla stazione Tiburtina a piazza Bologna. Unica colpa del destinatario dell’aggressione verbale, che per un pelo non è diventata fisica, l’essersi scambiato un bacio con un altro giovane. «Vi dovete vergognare, davanti a tutti, manco ve nascondete. Dovete andà dietro a n’ angolo. Qui ci stanno i ragazzini…Io mo’ te gonfio» attacca l’uomo visibilmente alterato per una scena che dovrebbe essere assolutamente normale, nel pieno diritto e nella libertà del proprio essere. E che invece lui non può ammettere, che deve essere oscurata, cancellata al suo sguardo da censore.
La denuncia
Il ragazzo aggredito quindi dopo aver fatto il video ha segnalato l’orribile episodio a Gaynet di cui fa parte anche Jean Pierre Moreno l’omosessuale preso a botte qualche tempo fa sempre nella Capitale, alla stazione Aurelia, mentre era con il suo compagno. Rosario Coco segretario dell’associazione per i diritti Lgbt+ scrive sulla pagina Facebook di Gaynet Roma: «Denunciamo ancora una volta un’aggressione, questa volta verbale, ai danni di due ragazzi sull’autobus 309 a Roma. “Scendete o vi devo menare”, ha detto l’uomo nel video girato dalla coppia, che si era semplicemente scambiata un bacio. Le parole che seguono sono l’ennesima dimostrazione di quanto serva una legge contro l’odio. Urlare in pubblico a una persona “voi gay fate schifo” è un comportamento che incita alla discriminazione e all’odio.Quante altre aggressioni, ferite, lacrime e suicidi dobbiamo vedere prima che si approvi la Legge Zan?».