Il quartiere ha deciso di reagire all’aggressione omofoba di un gruppo di bulli all’Infernetto, alla periferia Sud di Roma, ai danni in particolare di un ragazzino di 12 anni “colpevole” di indossare una borsetta a tracolla, di avere gli occhi truccati e portare lo smalto alle unghie.
Lo hanno chiamato “gay schifoso”, come raccontato dalla mamma. Quando le sue amiche hanno provato a difenderlo sono state a loro volta oggetto di insulti, schiaffi, spintoni. L’ennesimo grave episodio di intolleranza che ha come protagonisti dei giovanissimi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Stazione di Ostia che hanno rintracciato e denunciato due degli aggressori, il ragazzino si era truccato e abbigliato come i membri della band rock dei Maneskin di cui è fan. Il 12enne è stato anche bersagliato con delle uova.
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Il flash mob di solidarietà ieri a Roma: “Qualche giorno fa si è scritta una pagina tristissima della vita del nostro quartiere: alcuni ragazzi sono stati aggrediti verbalmente e non solo, con insulti omofobi e sessisti da loro coetanei. Era l’ultimo giorno di scuola, era una giornata di sole, ma una coltre di nubi ha coperto i loro volti e cuori innocenti”, si legge nella convocazione che sta circolando su Facebook.
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I fatti risalgono allo scorso 8 giugno e la mamma e il papà del 12enne hanno deciso di denunciare l’episodio ai carabinieri di Casal Palocco, trovando la solidarietà degli altri genitori, del quartiere e di tutta la comunità scolastica. La speranza è che per i venti bulli che si sono scatenati contro il loro coetaneo possa essere invece la possibilità di capire davvero perché hanno sbagliato, trasformando un episodio grave e doloroso in un’occasione di crescita anche per loro vista la giovanissima età. Intanto due di questi sono stati identificati e denunciati, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza.
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