Una dolorosa battaglia con la salute mentale. E’ quella che, stando alle confessioni shock fatte in un’intervista a The Sun, Robbie Williams, 44 anni, starebbe combattendo da tempo: “Ho una malattia nella testa che vuole uccidermi e quindi devo difendermi da essa”, ha detto il cantante che ha ammesso di essere stato vicino alla morte “molte volte”.
Robbie ha paragonato la sua vita “sulle montagne russe” a quella dell’amico George Michael morto il giorno di Natale 2016 e ha aggiunto che entrambi combattevano gli stessi demoni.
L’ex Take That ha detto anche che a volte questa “battaglia” lo travolge e altre volte ne ha bisogno per salire sul palco: “Vivo però momenti di beatitudine che sono meravigliosi.
Attualmente in Australia per il suo tour “The Heavy Entertainment Show”, Robbie ha ammesso di temere spesso per la sua vita, ogni volta che viene lasciato solo. Il cantante ha confessato di essersi reso conto per la prima volta di avere un problema a 19 anni. Da allora è ricaduto diverse volte nella dipendenza da droga e alcool, con problemi di ansia, peso e paura del palcoscenico, è entrato in riabilitazione nel 2007 durante il suo 33esimo compleanno, ed è stato a “24 ore dalla morte” nel 2009 a causa di un cocktail micidiale di droghe e pillole.
Alla domanda se la morte di George gli ha fatto rivalutare la sua vita, ha detto: “Una volta che sei sul pianeta da 44 anni, ti rendi conto che – anche se hai tutto quello che ho – non sei invincibile. Quindi d’ora in poi mi prenderò cura di me molto più attentamente”.
Poco più di due mesi fa, Robbie ha rivelato di aver trascorso sette giorni in terapia intensiva lo scorso settembre, dopo che i medici avevano rilevato anomalie al cervello, che “sembravano sangue”. È stato costretto a cancellare le date russe del suo tour dopo essere caduto malamente nel backstage di uno stadio a Zurigo. Trasferito a Londra per i test di emergenza, gli è stato consigliato un perido di riposo di due mesi a casa: “Mi sono davvero spaventato”, ha detto: “Perché sono stato in posti bui prima – ma all’epoca avevo 23, 27 o 32 anni…”.