“Il prossimo 29 luglio si consumerà nella città di Rimini una gravissima offesa al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, con una pubblica esaltazione del peccato di sodomia”. Esordisce così il comunicato del Comitato “Beata Giovanna Scopelli” che, come già successo a Reggio Emilia lo scorso 3 giugno, è pronto a mobilitarsi anche in riva all’Adriatico per protestare contro il gay pride che si terrà a Rimini a fine mese.
“A Reggio – prosegue la nota dell’associazione – risuona ancora il tintinnio di quel turibolo ondeggiante fra le vie delle città, per mondare e riparare, per pregare ed elevare la giusta lode riparatoria a Dio, ma anche in diverse altre città che, sulla sequela di quanto accaduto lì, si sono rimboccate le maniche per organizzare eventi analoghi”. Ed ecco, quindi, che anche a Rimini è pronta la processione riparatrice che si terrà in concomitanza con lo “scandaloso summer pride” che “incitando ancor più allo scandalo collettivo e alle brutture tese alla corruttela delle anime” vede i 2000 membri del Comitato “Beata Giovanna Scopelli” chiamati a raccolta.
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L’appuntamento è per la mattina del 29 luglio quanto, conclude il comunicato “Tutti siamo chiamati a consolare pubblicamente quel Sacro Cuore trafitto e quella Vergine Santa che piange lagrime amare. Lo dobbiamo come Figli di Dio, lo dobbiamo come membra del Mistico Corpo, lo dobbiamo come cattolici fedeli alla Santa Chiesa”.
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“Sarebbe meglio se si votassero a San Giovese” è stata la replica di Marco Tonti, Presidente Summer Pride, alle dichiarazioni del Comitato “Beata Giovanna Scopelli”. “Anche a Rimini – prosegue – si ripeterà la stessa sceneggiata avvenuta per il pride di Reggio Emilia, cioè una processione che scimmiotta quelle religiose (ma dalla quale il vescovo Camisasca prese nettamente le distanze), indetta da un fantomatico comitato Beata Scopelli di cui nessuno conosce la titolarità e che è stato diffidato dai Carmelitani di Reggio per ‘uso non autorizzato del nome della Beata’. Dal loro comunicato si direbbe che il Summer Pride sia l’unica fonte di peccato di Rimini che ‘fa piangere lacrime amare alla madonna’, ma secondo gli strettissimi standard di questi talebani religiosi anche farsi un tatuaggio è un peccato mortale. Se volessero purificare la città, con i 15 milioni di turisti che vengono qui ogni anno per divertirsi, dovrebbero fare una processione permanente 24 ore al giorno, magari su un tapis roulant per non intralciare il traffico. Ma stranamente se la prendono solo con noi, sarà l’invidia”.
“Vedendo i filmati della loro sfilata di Reggio, che nella loro sfrenata fantasia risuonerebbe ancora ‘del tintinnio dei turiboli’ – conclude Tonti – si potrebbe perfino pensare che fosse un evento collaterale al Pride visto che il corteo era fatto in gran parte da uomini travestiti da prete con i capelli impastati di gel. Però se qualche partecipante al Summer Pride per divertimento osasse travestirsi loro certamente lancerebbero strali fulmini e saette. Con i loro discorsi deliranti e le loro interviste sconclusionate fanno veramente pensare che siano ubriachi, infatti noi gli consiglieremmo di votare il loro comitato a un santo molto apprezzato da queste parti e molto più appropriato: San Giovese“.