Nel fine settimana è stato caricato su iTunes il nuovo album di Rihanna, “Angel“. Peccato che si tratterebbe di un leak, ovvero di un album finto, non autorizzato dalla cantante. Oggi è già sparito dalla piattaforma online, ma chi l’ha ascoltato dice che conteneva dei demo e pezzi inediti, alcuni dei quali, secondo i più informati, giravano su Internet dal 2009. Il disco ha avuto così tanto successo che in poco tempo ha raggiunto la posizione 67 nella classifica mondiale degli album più ascoltati. La stessa cosa era successa a gennaio a Beyoncé e SZA.
Il fenomeno della musica non autorizzata, rubata e falsa è molto diffuso in rete, soprattutto da quando lo streaming è diventato la modalità di ascolto preferita da molti utenti. Ad oggi, manca ancora un sistema di sicurezza adeguato per riconoscere e bloccare questa forma di pirateria.
Il direttore del programma musicale della Steinhardt School of Music della New York University, Larry Miller, ha commentato così la vicenda: “Questo genere di cose succede sempre. Le persone semplicemente non ne sentono parlare perché non succede sempre con i più grandi artisti del mondo. A causa dei cambiamenti nella distribuzione della musica e della tecnologia di distribuzione e consumo, questo tipo di leak, segreti o meno, è molto più probabile che accada più che mai“.