A 30 anni si matura. Si diventa più responsabili (o almeno si spera), si invecchia di certo e molte cose nel nostro metabolismo cominciano a cambiare.
A parte i capelli bianchi e i segni del tempo, superata questa età il nostro odore muta. E si fa “vecchio“. A confermarlo uno studio condotto da un ricercatore Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo, José María Antón.
Questo caratteristico odore è quello che in genere associamo alle persone più avanti con l’età ed è molto riconoscibile. È difficile da spiegare a parole, ma sicuramente almeno una volta nella vita tutti noi lo abbiamo avvertito.
Secondo la ricerca, questa esalazione del corpo è presente nel nostro organismo fin da subito, ma è coperta da altri profumo. È per questo motivo, che non ce ne accorgiamo da subito.
L’odore di vecchio deriva dalla molecola 2-nonenale, scoperta dal ricercatore Johan Lundström nel 2012. Questa è direttamente connessa con alle alterazioni delle fragranze del corpo, ed è necessaria in natura per individuare i partner più giovani con i quali procreare.
Oggi, sappiamo che già dai 30 anni inizia la sua lenta e inesorabile presenza. Perché a 30 anni, in realtà, cominciamo proprio a invecchiare e a non essere più fertili come una volta.
La causa, quindi, non è da ricercare nella scarsa igiene personale, ma solo nel fatto che si sta diventando grandi e si sta maturando.