Di Stefano Di Capua
Da don Mauro a Rebecca De Pasquale. L’ex concorrente del Grande Fratello 14, all’anagrafe Sabato, ha indossato l’abito monacale per ben 8 anni, prima di lasciare il monastero per iniziare il suo percorso di transizione sessuale ma senza mai abbandonare la fede. L’ex gieffina, 41 anni, originaria di Eboli, nel salernitano, è tornata alla ribalta mediatica, partecipando a ‘Pomeriggio 5’ e a ‘Live non è la D’Urso’ dove si è raccontata a cuore aperto, dalla vocazione all’ingresso in abbazia, fino alla riscoperta di se stessa. Proprio nei giorni scorsi, la De Pasquale ha riacceso i riflettori su di sé, raccontando l’esperienza drammatica di un tentativo di furto subito nella sua villetta in provincia di Prato. “I ladri hanno cercato di entrare in casa per rapinarmi ma, per fortuna non ce l’hanno fatta”, ci dice Rebecca. “Sono convinta che sia stato San Gerardo a metterli in fuga e a salvarmi”.
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Rebecca, come e quando si è avvicinata alla fede particolare in San Gerardo Maiella?
“Ho sempre avuto affetto verso San Gerardo Maiella, frate redentorista lucano, vissuto a Caposele, in Campania. Qualche anno fa sono stata anche al suo santuario per salutarlo e, dopo la preghiera, mi sono recata tra le folcloristiche bancarelle di souvenir dove ho acquistato un quadretto raffigurante il taumaturgo, con la scritta ‘Benedici la nostra casa’. Ho appeso il devoto ricordo al citofono nei pressi della cucina, dove alla vigilia della festa di San Gerardo (il 15 ottobre) innalzo sempre un altarino al Santo per rivolgergli le mie preghiere e le mie confidenze”.
Come mai crede che proprio il Santo l’abbia salvata dal tentativo di rapina subito nella sua casa di Prato?
“Alla vigilia della festa di San Gerardo, prima di andare a letto, ho tolto il suo quadretto raffigurante il taumaturgo dal citofono e l’ho riposto sull’altarino, riferendo al Santo che all’indomani gli avrei donato dei fiori in occasione della sua festa. In piena notte, mentre stavo dormendo, con la porta della camera chiusa a chiave, mi sono sentita sfiorare il braccio e ho udito un lieve botto. Mi alzai subito, guardai la sveglia ed erano le quattro del mattino. Andai in cucina e accesi la luce, ancora mezza assonnata e scorsi la finestra spalancata e il porta carta caduto in terra”.
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Poi, cosa è accaduto esattamente?
“Ero basita, confusa e pensai che fosse stato il vento forte (pioveva a dirotto) a spalancare la finestra. Poi, però, vidi della segatura sul davanzale e la luce fotocellula accesa. Capii subito che c’erano dei ladri. Sentii i rumore dei loro passi, mentre correvano. Mi bloccai per la paura, non riuscendo a proferire parola, né a chiamare il mio compagno che dormiva, senza essersi accorto di nulla. Così, mi voltai verso l’altarino a guardare San Gerardo e compresi che era stato lui a mettere in fuga i furfanti e a salvarci. Lo invocai con profonda fede e da quel momento non l’ho mai più sposato da quel posto”.
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Ha anche raccontato che in seguito i ladri sono tornati e che San Gerardo è intervenuto nuovamente in suo favore. Ci può raccontare?
“Nei giorni immediatamente successivi all’episodio, non sono più riuscita a dormire. Qualche settimana dopo, mi svegliai per la sete eccessiva e andai in cucina, rivivendo improvvisamente lo stesso incubo. Erano le tre del mattino, sentii un rumore strano di trapano e subito pigiai il pulsante dell’allarme che iniziò a suonare forte. Aprendo la porta, trovai luci svitate, due viti e il chiavistello in terra. I ladri avevano provato ad entrare nuovamente in casa e ancora una volta senza successo. Mi voltai verso l’altarino del Santo e la sua figura emanava un bagliore strano. Sono sicura che non si sia trattato di una coincidenza e che sia stato sempre lui a salvarmi. E’ ancora lì che veglia su di me, sul mio compagno e sulla nostra casa e adesso mi sento più sicura”.
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