Bullismo e nonnismo: anche Raoul Bova ha dovuto fare i conti con molestie e aggressività nel corso dell’adolescenza.
Lo racconta nell’intervista concessa al sito MilleUnaDONNA, dove ricorda le spiacevoli esperienze subite da ragazzo. «Nulla di grave. Come capita, i più grandi se la prendevano con il più piccolo e indifeso – dice l’attore -. Quando si approfittavano di me se la dovevano vedere con mia sorella molto coraggiosa e robusta. Mi è capitato anche durante il servizio militare, lì era nonnismo. Non l’ho vissuta con sofferenza, perché chi se la prendeva con me ha capito subito che non c’era soddisfazione: non reagivo e non gli davo soddisfazione».
“Me lo ricordavo più allegro e vivace”: a parlare è l’ex suocera di Raoul Bova, Annamaria Bernardini De Pace
Definito sui social come un uomo «piatto e senza spina dorsale», Bova deve fare i conti anche da adulto con le critiche spietate sul web.
«Guarda hanno detto di tutto su di me. Non ti posso negare che le critiche non facciano piacere. È qualcosa che ti tocca, però dipende molto da quanto ti importa di quelle critiche. Forse sarebbe meglio non guardare i social o internet, il mondo va avanti lo stesso».
Da stasera il 52enne romano sarà il protagonista della serie tv «I fantastici 5», in prime time su Canale 5, che lo vedrà calarsi nel ruolo di un allenatore di atletica intento a preparare un gruppo di giovani atleti paralimpici. Per Bova lo sport rappresenta una costante fin da giovanissimo.
«Ho vissuto diverse fasi nello sport: da quando avevo quattro anni ho iniziato a nuotare. Avevo una grande voglia di gareggiare e di divertirmi. Sono cresciuto sia a livello fisico che mentale, fino a essere una promessa del nuoto. Poi quando in adolescenza la passione si è trasformata in ossessione e il pensavo solo a vincere a tutti i costi, ho iniziato a perdere. Esisteva solo la vittoria e basta. È stata la mia più grande sconfitta».