Normunds Kindzulis, un assistente medico omosessuale di 29 anni, è morto dopo essere stato bruciato vivo.
È successo il 23 aprile scorso a Tukums in Lettonia e secondo i media locali il ragazzo sarebbe stato cosparso di carburante durante una lite subendo ustioni sull’85% del corpo.
L’omicidio ha fatto scatenare le polemiche nel Paese, in particolare da parte delle associazioni che difendono i diritti Lgbt che denunciano la vicenda come un attacco omofobo. Infatti, secondo alcune fonti il giovane avrebbe subito delle minacce prima della sua morte, per questo si era dovuto trasferire da Riga a Tukums, una cittadina più tranquilla che si trova a circa 70 chilometri dalla capitale. Tuttavia, anche nella nuova città sarebbe stato aggredito fisicamente almeno quattro volte.
Normunds Kindzulis, a victim of the homophobic arson attack in Latvia last week, has succumbed to his injuries. Our deepest condolences to his partner and family, and to all our community in Latvia. 🖤 pic.twitter.com/IM90oTk80E
— EuroPride • EPOA (@EuroPride) April 28, 2021
A trovare il corpo in fiamme della vittima, davanti alla sua casa, sarebbe stato il collega e coinquilino Artis Jaunklavins, che avrebbe tentato di salvargli la vita. Anche Jaunklavins avrebbe riportato delle ustioni e al momento si trova ricoverato in ospedale.
Pare che inizialmente la polizia abbia ipotizzato si trattasse di un suicidio, ma in seguito sono state aperte le indagini che sono tuttora in corso.