Ragazza si innamora di un’amica e trova la forza di denunciare il suo presunto stupratore.
E’ il retroscena dell’inchiesta che, all’Aquila, ha portato agli arresti domiciliari un disoccupato di 54 anni. La vittima non immaginava che quel rifugiarsi nell’abitazione del vicino di casa (l’indagato) per fumare di nascosto dai genitori si sarebbe trasformato in un vortice di abusi sessuali e ricatti durato circa 5 anni e “ripagati” con lusinghe e regali di pacchetti di sigarette. Allora la vittima era ancora minorenne.
Dopo due mesi circa, secondo la ricostruzione fatta dall’accusa, l’indagato (assistito dall’avvocato Roberto Tinari) sarebbe arrivato ad avere rapporti completi. L’amore però, quello vero, ha portato la giovane, nel frattempo diventata maggiorenne, ad innamorarsi di una sua coetanea e ad allacciare con lei una relazione sentimentale.
Di qui la volontà di chiudere ogni tipo di rapporto con il vicino di casa. Una decisione che ben presto si sarebbe rivelata per lei un incubo: raggiunta dall’indagato per tre, quattro volte al giorno sul luogo di lavoro e costretta a subire minacce, e intimidazioni del tipo: «La guerra è arrivata… sono stato buono fino a ora con te…Non ci volevo arrivare a questo, l’hai voluto tu». Ma a quel punto la ragazza, forte del suo rapporto sentimentale, ha trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri.