Patrick Majda ha 40 anni e vive a Bologna. Nella vita fa l’operaio meccanico, è appassionato di sport e da due anni a questa parte ha trovato l’amore, Luciana Grieco. Purtroppo, però, nel 2018 la sua vita è cambiata, da quando cioè gli è stato diagnosticato un tumore maligno: adenocarcinoma mucinoso al colon con Kras mutato e metastasi al fegato.
Dopo un intervento all’Ospedale Maggiore di Bologna e undici cicli di chemioterapia, il tumore è ancora lì. Per via di alcune complicazioni seguite all’operazione, Patrick assume farmaci anticoagulanti che gli impediscono l’accesso ad altre cure chemioterapiche.
Al momento in Italia non ci sono altri protocolli standard o sperimentali che possano salvargli la vita. L’unica speranza per Patrick è il Penn Medicine’s Abramson Cancer Center Clinical di Philadelphia, ma le cure costano tanto. Per questo la fidanzata ha lanciato una raccolta fondi (clicca qui). L’obiettivo è raggiungere la cifra necessaria: 500mila euro.
“Aiutateci, stavamo provando ad avere un bimbo. Non si può abbandonare un sogno di vita a 40 anni”, ha dichiarato Luciana a Tgcom24.
La più grande speranza dunque rimangono gli Stati Uniti, per questo ha lanciato la raccolta fondi.
Sì, perché il tempo stringe. Il medico ci ha detto di non aspettare.
Quindi dovreste partire il prima possibile?
Dalla Pennsylvania ci hanno già sollecitato, i dottori hanno visto le carte, mi hanno mandato i possibili protocolli. Il problema è che non c’è modo di partire se si raggiunge solo una parte della cifra. Vogliono tutto il denaro subito.
La raccolta fondi sta già dando i suoi frutti. Patrick sente l’affetto della gente?
Sì. Fa piacere vedere che c’è gente che si attiva, persone che cercano di dare una mano in ogni modo. Devo dire che Patrick è molto riservato e quindi questa iniziativa un po’ lo turba. Credo sia anche una questione psicologica: vedere che la speranza è appesa a un qualcosa che non puoi controllare (né la malattia né tanto meno la possibilità di cura) non è facile. Però capisce che è stato utile e spera di trovare il supporto necessario per le cure e per continuare a vivere.
Da Tgcom.it