La foto di un fiore di loto, qui sotto, vi fa accapponare la pelle? Alcuni studi suggeriscono che il 18% delle donne e l’11% degli uomini – o il 15% della popolazione generale – vengono visceralmente sconvolti dopo aver guardato immagini di fori o bozzi raggruppati, secondo la ricerca sulla condizione conosciuta come tripofobia.
Una pubblicazione del 2013 nella rivista Psychological Science riporta come si sente un soggetto affetto da tripofobia quando vede un’immagine che innesca la reazione: “Non posso proprio sopportare fori piccoli, irregolarmente o asimmetricamente posizionati, mi fanno tipo, vomitare, piangere un po’, e tremare tutto, profondamente“.
- Questa immagine di un bocciolo di loto può causare disgusto nelle persone che riferiscono di soffrire di trifofobia. 3Point141/Wikipedia (CC BY-SA 4.0)
Sebbene la tripofobia sia chiamata “paura dei buchi“, più i ricercatori la esaminano più vi trovano non tanto paura, e non solo di fori. Anche la fobia non è riconosciuta dalla comunità psicologica in quanto tale. Questo perché non ha i segni di una vera fobia, almeno in senso diagnosticabile.
“La tripofobia è più simile al disgusto che alla paura, e il disgusto è probabilmente una generalizzazione eccessiva di una reazione a possibili contaminanti”, ha dichiarato Arnold Wilkins, uno psicologo dell’Università dell’Essex, a Tech Insider in una email. “Il disgusto proviene da insiemi di oggetti, e questi oggetti non sono necessariamente buchi, nonostante il nome tripofobia (τρύπη, trypo, in greco antico significa buco ndr)”.
È un problema complesso e gli scienziati come Wilkins continuano a studiare, misurare e cercare di spiegare la tripofobia e le sue origini nella mente umana. Wilkins e il suo co-ricercatore Geoff Cole pensano allo stesso modo che questa strana repulsione potrebbe essere radicata nella biologia, che si è evoluta facendoci temere queste formazioni perché, quando trovate in natura, sono in qualche modo pericolose.
Per identificare questo effetto, i ricercatori hanno analizzato le immagini presenti sui siti web di tripofobia e le immagini di fori che non innescano la tripofobia, cercando le differenze.
Poi, quando uno degli autoproclamati tripofobici che hanno intervistato ha menzionato la paura delle forme ad anelli azzurri presenti su un polpo, hanno avuto quello che Cole ha chiamato “una sorta di momento Eureka“, durante il quale hanno realizzato un potenziale motivo evolutivo per questa paura dei buchi raggruppati in modo strano – un’associazione con un animale potenzialmente velenoso o pericoloso.