Benvenuti al ‘Tango Queer’, casa dei non conformisti e rifugio dei neofiti. Qui il tradizionale ballo argentino, celebrato ovunque come battaglia fra i sessi, asseconda qualsiasi desiderio ed è aperto a tutti.
La milonga si tiene al primo piano dell’edificio storico La Catedral, nel quartiere bohemien di San Telmo, a Buenos Aires, e ognuno sceglie di ballare con chi vuole, guancia a guancia le donne con le donne, gli uomini con gli uomini, e così via, a qualsiasi età. Il tango tradizionale invece è tutta una convenzione: gli uomini chiedono alle donne di ballare con un cenno del capo, il ‘cabeceo’, cambiano partner dopo tre canzoni, e conducono sempre. Le donne seguono e basta. Il queer tango non ha genere. E’ nato nei primi anni ‘90 ed è rimasto un fenomeno underground finora.
Spesso nei locali le milonghe sono esplicitamente vietate alle persone dello stesso sesso. Chenlo, insegnante di tango che ha dato via alla nuova tendenza, spiega che ballare fra donne offre licenze più creative. Qui anche gli uomini inesperti trovano riparo, perché non sono costretti a fare la prima mossa. E’ un po’ un ritorno alle origini, perché il tango nel 1870, lo provavano gli uomini fra loro, mentre aspettavano il turno fuori dai bordelli.