Pupo per Dagospia
Ecco il messaggio di Pupo scritto al sito Dagospia.
La Pausini che “cazzia” un suo spettatore pagante perché, durante il suo concerto, continuava ad inviare messaggi con il telefonino, mi ricorda Zucchero alcuni anni fa, ad una festa privata in Sardegna.
Io non c’ero, perciò riferisco ciò che mi è stato raccontato da fonti, a mio avviso, attendibili. Il blues-man stava cantando per dei russi facoltosi (che per questo lo avevano profumatamente pagato) quando, a un certo punto, improvvisamente, interruppe la sua esecuzione.
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Secondo lui, fra gli ospiti, c’era qualcuno distratto che non lo stava ascoltando con l’attenzione che lui pretendeva e che pensava di meritare. Un po’ come ha fatto la Pausini, si narra che anche lui si avvicinò al soggetto “incriminato” facendogli notare l’imperdonabile reato di lesa Maestà.
Si dice poi che seguirono momenti di forte imbarazzo e di tensione e che, fra l’artista e il russo pagante, non finì per niente a tarallucci e vino. È capitato anche a me, ma la mia reazione è stata sempre quella della totale indifferenza. Per un artista, specchiarsi nel pubblico che lo sta seguendo ed ascoltando è, a mio avviso, un grave errore ed un segnale di fragilità.
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