Per dieci giorni “Polaroid”, un mezzo busto con due uomini che si baciano, opera dello scultore Emanuele Giannelli, è stato davanti al volto in marmo del Cristo nell’antica Pieve romanica di San Martino ad Azzano, nel comune di Seravezza (Lucca).
Nessuno aveva avuto nulla da dire, né i fedeli né il parroco, don Hermes Luppi. Ma sabato è arrivata la protesta di alcuni visitatori e “Polaroid” ha lasciato la chiesa ed è stata spostata nel vicino giardino.
La decisione di spostare la statua, si legge su Il Tirreno, è stata presa dagli organizzatori della mostra Cibart “per evitare polemiche che avrebbero rovinato la festa”. Dal canto suo don Luppi assicura che nessuno dei suoi parrocchiani “si era lamentato”. Ma nel tempo dei social la polemica sembra sia partita proprio da qui, quando alcuni visitatori hanno espresso meraviglia e polemizzato con quella scelta.
Giannelli, che da anni vive a Pietrasanta, spiega che “è un lavoro di due o tre anni fa, dedicato al bacio come emozione primaria dell’essere umano, che scaturisce tutta una serie di reazioni chimiche“. Per lui “il bacio è un gesto d’amore, che venga fatto tra due persone di qualsiasi sesso. Non mi interessava l’omosessualità, anche se c’è logicamente“, conclude l’artista che ricorda il bacio di Rodin o di Klimt.
“Forse abbiamo preso una decisione azzardata nel mettere quell’opera dentro la chiesa – conclude il presidente di Cibart, Matteo Marchetti – e proprio per evitare di alimentare un caso abbiamo poi deciso di metterla fuori”.