La sua arma segreta, la sua spazzola per capelli, l’ha estratta dal fondo della borsetta con una mossa a sorpresa.
Più tipica del repertorio di un consumato James Bond, forse, che di una principessa di antichi lignaggi come Lucrezia Odescalchi. Poi la nobile ha brandito il suo mezzo d’attacco contro il vigilante per scappare dal negozio con la refurtiva: un piumino e una maglietta Ovs dal valore complessivo di 47euro e 98 centesimi. La sua fuga però si è infranta contro l’addetto alla sicurezza, il senegalese Dioum Khadi. L’uomo, colpito più volte dalla signora, l’ha fermata e l’ha consegnata ai carabinieri che hanno proceduto all’arresto della Odescalchi. L’accusa: rapina con violenza dovuta proprio all’uso della spazzola.
Lunedì la principessa, famosa per il suo carattere impetuoso, è tornata libera dopo che il tribunale ne ha convalidato il fermo. Prima della decisione del collegio di procedere alla scarcerazione, cui seguirà il processo, ecco cosa ha dichiarato la nobildonna: «Volevo pagare il piumino e la maglietta. Il cartellino era strappato, ed hanno frainteso». Riguardo al ricorso alla spazzola, la Odescalchi ha invece glissato. L’episodio si è verificato domenica presso il negozio Ovs in via Appia Nuova. Il senegalese – ha detto ai militari – l’ha fermata perché la principessa avrebbe palesemente evitato la cassa. Come ha reagito? «Mi ha attaccato con la spazzola».