“Non voglio più ascoltare una canzone degli ABBA in vita mia”: è una dichiarazione che arriva da ex detenuto di guerra che, intervistato dal prestigioso quotidiano britannico Telegraph, ha raccontato di essere stato costretto ad ascoltare a ripetizione continua le hit degli ABBA e di Cher durante la sua prigionia.
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Nell’ambito della tragica guerra in corso tra Russia e Ucraina, il Telegraph ha raccolto e pubblicato le testimonianze di alcuni ex detenuti di guerra. Tra questi Shaun Pinner, veterano dell’esercito inglese, ha condiviso la sua esperienza all’interno della cella in cui è stato richiuso dopo l’arresto da parte dei russi mentre era in Ucraina per difendere la popolazione di Kiev. Nel raccontare la sua testimonianza, Shaun Pinner ha svelato come fosse costretto ad ascoltare 24 ore su 24 i successi del quartetto svedese e della voce di “Believe”. “Non voglio più ascoltare una canzone degli ABBA in vita mia. Mi sento fortunato a essere di nuovo a casa”, ha dichiarato al Telegraph una volta liberato e tornato nel Regno Unito.
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Come raccontato al quotidiano britannico e ripreso da Rockol, una volta catturato in Ucraina dall’esercito russo Shaun Pinner è stato condotto insieme ad altri nove prigionieri stranieri in una struttura detentiva. Qui, oltre a subire violenze e abusi di diverse nature, Shaun Pinner ha fatto sapere di essere stato costretto dai carcerieri ad ascoltare per tutto il giorno, tutti i giorni, le hit degli ABBA, sottolineando che gli altoparlanti non facevano che trasmettere la colonna sonora di “Mamma mia!”, il film del 2008 di Phyllida Lloyd basato sulle musiche della band svedese.
Successivamente, Pinner è stato trasferito in un’altra struttura, e ha ricordato: “Le condizioni erano migliori, ma continuavano a farci ascoltare quelle canzoni. E stavolta anche ‘Believe’ di Cher”. Una volta tornato a casa, liberato dopo che l’Arabia Saudita ha mediato un accordo segreto tra Russia e Ucraina, Shaun Pinner ha dichiarato al Telegraph: “Pensavo di morire. Era l’inferno in terra. Gli ultimi sei mesi sono stati i peggiori della mia vita”.