Su Disney Plus è disponibile da un paio di mesi Pride, una docuserie che racconta in sei puntate la storia del movimento LGBT americano. Prodotta da FX e disponibile sul canale Star della piattaforma streaming, si tratta di un prodotto di altissimo livello.
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Pride è innanzitutto una docuserie di valore storico: in ogni episodio viene scandagliato un decennio. Si inizia dagli anni ’50, con il suicidio del governatore del Wyoming Lester C. Hunt, fino agli anni Dieci, con una maggiore centralità sulle questioni legate all’identità di genere.
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Il punto di forza di questa docuserie è l’inclusività. Può sembrare ovvio trattandosi di un prodotto che ripercorre la storia della comunità LGBT, ma a livello mainstream finora abbiamo quasi sempre visto maschi bianchi omosessuali. In Pride invece hanno voce soprattutto gli uomini, le donne e le persone trans di colore. Inoltre, qui vince l’intersezionalità: questo tipo di lotte si incontrano continuamente con le istanze della comunità afroamericana. Basti pensare alla figura di Bayard Rustin, attivista LGBT che fu il mentore di Martin Luther King.