Pride Month. A giugno in tutto il mondo si festeggia il mese dedicato ai diritti LGBTQIA+.
Iniziative e parate colorate per celebrare la diversità delle persone gay, bisessuali, transgender, non-binarie e queer. Proprio come avvenne il 28 giugno del 1970 a New York, per il primo Gay Pride della storia.
E per quando riguarda le serie tv, questo 2022 «arcobaleno» ci sta riservando un sacco di belle sorprese. Vedi ad esempio Le Fate Ignoranti. Adattamento targato Disney Plus da Ferzan Ozpetek che aggiorna alle nuove generazioni l’osannato film di vent’anni fa.
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Sempre in streaming, il 15 giugno arriva la terza e ultima stagione di Love, Victor. Ispirata al film Tuo, Simon (2018), la serie segue il viaggio alla scoperta di sé stesso di Victor Salazar, matricola della Creekwood High School.
“First Kill”, arriva la serie teen vampiresco-lesbica di Netflix con Emma Roberts (TRAILER)
Ma quali sono le serie LGBTQ+ che hanno lasciato il segno? Il Pride month è la perfetta occasione per recuperarle. In questa gallery ne troverete 10 tra le più iconiche. A partire da Glee: la pluripremiata serie di Ryan Murphy incentrata su un gruppo di liceali canterini tra riscatto, accettazione e bicchieri di granita colorata. Da Queer as Folk a The L Word, da Will & Grace passando per It’s a Sin fino a Euphoria.
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Glee (Disney Plus)
Lo show più famoso di Ryan Murphy incentrato su un gruppo di liceali canterini tra riscatto, accettazione e bicchieri di granita colorata. Sulla pluripremiata serie teen incomberebbe una maledizione, iniziata nel 2013, quando Cory Monteith (Finn Hudson) fu trovato morto in una stanza d’albergo dopo aver ingerito un mix di eroina e alcolici.
Will & Grace (Prime Video)
Prendi una nevrotica designer d’interni e il suo migliore amico gay. Aggiungi una viziata socialite e un esuberante attore omosessuale; avrai la ricetta per la sitcom che ha rivoluzionato la tv americana. L’amicizia tra Will e Grace è ispirata a quella reale tra il co-creatore Max Mutchnick e Janet Eisenberg.
Euphoria (Sky/Now)
Sesso, droga, amicizia nella serie più amata dalla Gen Z che ha ridefinito il genere teen drama. Lo show con Zendaya è divenuto iconico per la trama esplicita, la colonna sonora e il make up rivoluzionario.
The L Word
Le vite di un gruppo di donne lesbiche e non nel quartiere di West Hollywood. Il nome in codice del progetto era Earthlings, un raro termine usato nello slang per indicare le donne omosessuali. C’è anche una sigla che non dimenticherai mai.
Orange is the New Black (Netflix)
La storia di Piper Chapman, giovane donna perbene condannata a scontare quindici mesi di detenzione al Litchfield, un carcere femminile federale. La serie si basa sulle memorie di Piper Kerman: scrittrice bisex condannata per riciclaggio di denaro sporco.
Pose (Netflix)
La scena della ball culture della New York Anni 80, nella rivoluzionaria serie di Ryan Murphy che vanta il cast LGBTQ più grande della storia della tv.
Queer as Folk
Le vicende di tre ragazzi omosessuali nei pressi del gay village di Canal Street a Manchester. Il pilota conteneva la prima scena di sesso tra due uomini dalla tv.
Grace and Frankie (Netflix)
La vita di Grace e Frankie, due donne agli antipodi over 70, viene sconvolta quando i rispettivi mariti, soci in affari da oltre vent’anni, fanno coming out confessando di amarsi da anni e di volersi sposare.
Transparent (Prime Video)
Le vicende di una famiglia di Los Angeles dopo la scoperta che il padre Mort è transessuale. La serie è ispirata al papà della creatrice Jill Soloway.
It’s a Sin (Prime Video)
Dal classico dei Pet Shop Boys, la serie tv di Russell T Davies (creatore di Queer as Folk) con protagonista Olly Alexander, cantante degli Years and Years. La miniserie segue le vite di tre diciottenni gay nella Londra nel 1981 travolta dell’epidemia di AIDS.