E’ stato un sabato di Pride in Lombardia, tra Cremona, Monza e Pavia, anche se con qualche polemica a Cremona per una statua della Madonna portata in corteo.
Le prime tre città lombarde a scendere in piazza per i diritti e che, idealmente, passano il testimone agli altri capoluoghi: perché sabato 11 tocca a Bergamo, il 18 a Lecco e Varese, il 9 luglio a Brescia e Como. E c’è Milano, con la sua Pride Week che quest’anno raddoppia: dal 16 giugno al 2 luglio, giorno della grande Parade, due settimane di festa e di incontri arcobaleno.
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A Cremona il Pride è stato una prima volta: anche qui migliaia di partecipanti e qualche polemica per alcune rappresentazioni della Madonna – qualcuno ha mostrato una sua immagine a seno nudo – e di papa Francesco durante il corteo che hanno attirato le proteste di chi ha considerato blasfema la parata. Attacca Simona Sommi consigliera comunale della Lega: “Sfilare con una statua della Vergine sadomaso – ha scritto – Se questo è orgoglio di manifestare un’idea, è certamente quello sbagliato. Non si tratta di essere bigotti . Si tratta di pretendere rispetto. Lo stesso rispetto che viene richiesto da coloro che oggi hanno sfilato per le vie della mia Cremona e che non lo hanno avuto per una immagine sacra”.
Come al solito alcuni manifestanti non si smentiscono mai. La pecora nera c’è ed esiste in ogni comunità, e purtroppo anche in quella LGBTQ+ ce ne sono… Grazie a qualche deficiente che ha deciso di portare a sfilare la Madonna a seno scoperto il Cremona Pride 2022 sarà ricordato da tutti SOLO PER QUESTO STUPIDO GESTO. Anni e anni di lotte e battaglie non sono servite a nulla. Ognuno è libero di andare alla parato come meglio crede. Nudo, vestito, dipinto, colorato ma BASTA, basta, utilizzare figure sacre per provocare. Ma perché alcuni individui sentono questa necessita continua di voler strafare?
Il commento segue quelli pubblicati da diversi utenti sotto un post del sindaco Gianluca Galimberti, in piazza con la sindaca di Crema Stefania Bonaldi: “Sindaco, anche io ho gli amici gay ma il pride a Cremona: c’era proprio bisogno? Non ero mai stato ad un pride prima di oggi e sono contento che anche a Cremona, come in altre città, si sia fatto. E si sia fatto così, con l’intelligenza e la capacità di costruire occasioni di pensiero e sinergie. Questa manifestazione accende anche nella nostra città un faro su discriminazioni che esistono ancora, dà la possibilità di esprimersi senza attaccare, consente di riaffermare che davvero occorre la pari dignità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, come recita anche la nostra Costituzione. Occorre costruire, sì anche a Cremona, una democrazia che sia inclusiva e accogliente delle diversità. Perché la paura e l’odio per una diversità porta sempre alla paura e all’odio di tutte le diversità. Certamente, alcuni cittadini in modo civile so che non condividono alcune idee che possono emergere da questa manifestazione. E anche io su alcuni temi non ho mai nascosto perplessità e, rispetto a questioni complesse, sento sempre l’esigenza di approfondire. Proprio per questo il confronto è importante e anzi indispensabile, perché non prevalga la paura di posizioni diverse che poi porta sempre a chiusure e scontri. Il Cremona pride, questo Cremona pride, è un’occasione per farlo. Dunque, la risposta è sì. C’era proprio bisogno!”.
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Sono stati quasi 6mila i partecipanti all’ottava edizione del Pavia Pride, una presenza superiore a quella delle precedenti manifestazioni, tenutesi prima dei due anni di blocco a causa della pandemia. Un lungo corteo colorato ha attraversato le vie del centro, con partenza da corso Garibaldi, davanti alla sede della Community Center che supporta le persone Lgbti+, e arrivo in piazza Leonardo da Vinci, dove i partecipanti hanno ascoltato alcuni interventi. Tutto si è svolto regolarmente, sotto il controllo discreto delle forze dell’ordine. La serata si è conclusa, sempre in centro, con il Pride Party musicale.
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A Monza la festa è stata quella del Brianza Pride, almeno 4mila le persone che hanno risposto alla chiamata di Brianza Oltre l’Arcobaleno (BOA) e da Rete Brianza Pride, con la partecipazione di associazioni, comuni del territorio, sindacati. In piazza anche due candidati sindaco delle vicine elezioni amministrative, Paolo Pilotto e Paolo Piffer, e Marco Cappato.