Un nuovo rapporto pubblicato dalla Public Health England (PHE) indica che le nuove diagnosi di HIV negli uomini gay e bisessuali sono scese al minimo storico degli ultimi vent’anni.
La notizia arriva dopo il lancio gratuito nel mercato inglese della PrEP che il servizio sanitario nazionale inglese concede alla popolazione. La pubblicazione dichiara che, lo scorso anno, in Inghilterra si sono contagiati di HIV 1700 persone tra gay e bisessuali, la cifra è la più bassa degli ultimi vent’anni e il “merito” sarebbe proprio della PrEP.
Nel complesso il numero di nuovi positivi di HIV è diminuito del 10% (Da 4580 nel 2018 a 4.139 nel 2019). Questo segna anche un calo del 34% da un picco di 6.312 persone nel 2014. Nel 2019, sempre in Inghilterra, 1600 eterosessuali hanno contratto l’HIV.
“E’ fantastico vedere un calo sostanziale di nuovi positivi tra gay e bisessuali – ha dichiarato ad Attitude Fraser Wilson della Head of Media – questo dimostra che la pillola di prevenzione dell’HIV, PrEP, la disponibilità di preservativi e di test HIV più rapidi, aiuta le persone ad infettarsi di meno”.
“Puntiamo a fermare il virus dell’ HIV entro il 2030 ed il governo inglese si è impegnato in questo – continua Wilson – Oggi abbiamo tutti gli strumenti necessari per fermare il virus dell’HIV”.
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La dottoressa Valerie Delpech, responsabile del reparto HIV presso PHE, ha commentato ad Attitude: “Nel Regno Unito abbiamo fatto grandi passi verso l’eliminazione della trasmissione del virus entro il 2030. Test sempre più approfonditi sull’HIV, l’offerta della PrEP tra le persone a rischio HIV, insieme ad altri trattamenti tempestivi, rimangono la chiave per porre fine alla trasmissione dell’HIV entro il 2030. Questo sarà possibile solo se le persone si impegnano a proteggersi con le dovute precauzioni durante i loro rapporti sessuali”.
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Secondo PHE, il “modo più comune per contrarre l’HIV è far sesso con una persona che non sa di averla contratta e, quindi, che non è in cura. L’uso corretto del preservativo non solo eviterà il contagio da HIV ma da altre malattie sessualmente trasmissibili”.