Una preghiera di riparazione contro il Pride sul sagrato del monastero. E una suora che non ci sta, esce e invita i partecipanti ad allontanarsi. Accade a Monza, dove è in programma il primo Brianza Pride, manifestazione dell’orgoglio LGBTQI+.
Il 5 luglio, intorno alle 19, il Comitato Teodolinda, nato da poco proprio per opporsi al Pride, organizza una “preghiera di riparazione” (come già successo con scarsa partecipazione in altre città).
Sul sagrato del Monastero Suore Sacramentine Santa Maria Maddalena a Monza, contro lo «scandalo manifesto del Brianza Pride». Una manifestazione cui partecipano anche, tra gli altri, Forza Nuova e altre associazioni ultra-cattoliche.
Ma qualcosa non va secondo i piani. All’improvviso si apre il portone. Esce una suora e, racconta il giornalista della Nuova Brescia Marco Pirola, «con cipiglio deciso allontana gli astanti dal sagrato. Alla combriccola non rimane che spostare striscioni e preghiere poco più in là. Nemmeno le suore li ascoltano».
Dall’ordine delle suore Sacramentine di Bergamo nessuna risposta. E dal convento di Monza non rilasciano dichiarazioni. «La Madre Superiora dice che non c’è niente da dire», risponde la sorella al telefono.
Tutta colpa della strumentalizzazione, dicono dal Comitato. «Purtroppo ci sono persone che hanno ricamato su ipotetiche strumentalizzazioni, e così probabilmente è stato percepito anche da chi ci ha invitato ad uscire dal Sagrato», scrivono su Facebook. «Come potete vedere nessuno slogan e nessun simbolo di partito è stato esposto, se non ci credete potete chiederlo anche a quelle ragazze che sono state tutto il tempo davanti a noi con la loro protesta oppure al ragazzo che fugacemente ci ha lasciato un messaggio»