Siamo nel Nevada dove Wendel Melton, 53 anni, è un fondamentalista evangelico, un uomo tutto d’un pezzo. Per lui la famiglia è sacra ed è un dono di Dio.
Ma Wendel Melton è soprattutto un uomo di parola. Lui lo aveva sempre detto a suo figlio, il quattordicenne Giovanni Melton. Era stato chiarissimo fin da subito:”Preferirei avere un figlio morto piuttosto che un figlio gay“. Senza giri di parole, senza possibilità di fraintendimenti.
E così, la mattina del 2 novembre del 2017, quando Wendel Melton, che è uomo di parola, ha trovato il figlio in compagnia del suo fidanzato, un coetaneo conosciuto alla Coronado High School, ha estratto la pistola e gli ha sparato un colpo in testa. Giovanni Melton, 14 anni, è morto sul colpo.
Dopo 22 mesi di carcere a Wendell è stato concesso il rilascio agli arresti domiciliari, l’uomo è tornato a casa, nella stessa casa dove due anni fa ha ammazzato il figlio di 14 anni perché GAY.
LA STORIA: “Meglio morto che gay”: padre omofobo uccide il figlio 14enne
L’uomo è fiero perchè almeno ha salvato la sua famiglia dall’abominio. Perché, ovviamente, l’abominio per loro era quello di avere un figlio omosessuale.