Giuseppe Povia torna a far parlare di se e lo fa, ovviamente, calcando la scia del Ddl Zan.
Il cantante ha voluto dire il suo pensiero sul “Caso Fedez“. Intervistato da Adnkronos, il cantautore milanese ha detto: “Fedez ha espresso i suoi pensieri ed è giusto ma solo per attaccare un partito e senza sapere che in Italia abbiamo già leggi solide che tutelano tutti, gay compresi. Il Ddl Zan non serve“. E ancora: “La Rai non dovrebbe fargli causa. Siamo nell’era di tutti contro tutti. Si può perdonare un errore di ingenuità soprattutto se fatto da un ragazzo che non è informato su quello che dice“.
Povia sta scrivendo un brano dal titolo “Non esiste omofobia”: “Secondo voi se passa la legge potrò cantarlo?”
Anche per quanto concerne la censura, Giuseppe Povia ha le idee chiare: “Sarebbe stata censura se non fosse salito sul palco. Cosa dovrei dire io che non entro a Sanremo da 11 anni solo per questioni socio-politiche? Lì una censura intellettuale e artistica c’è, fino a prova contraria”. E ancora: “Mi sono proposto al Concertone, ma neanche mi hanno risposto. Questa è una forma di censura. Avrei cantato Italia Ciao, il mio ultimo singolo e quindi attaccato Bruxelles che è il nostro vero potere. Ma avrei cantato, non parlato”, ha concluso.