“Potrebbe essere la fine dell’era Ferragni”: Mariella Milani, ex caporedattore della direzione del Tg2 e critica di moda, predice addirittura un possibile crollo dell’impero economico e mediatico creato dall’influencer più famosa del mondo dopo il caso del pandoro.
Di certo, l’immagine dell’imprenditrice digitale è stata macchiata irrimediabilmente, e pare che non sarà sufficiente un video di scuse e la promessa di una maxi donazione all’Ospedale Regina Margherita per farsi perdonare dai suoi quasi trenta milioni di follower.
La stessa Milani, d’altronde, ha saggiato il rancore che la community virtuale prova ancora nei confronti di quella che fino a poco tempo fa era, in quel contesto e non solo, un idolo assoluto. Lei stessa, infatti, racconta di aver perso circa 700 follower al giorno, da quando è scoppiato il “caso Pandoro”. Oggi l’Influencer ha 29,5 milioni di Followers, prima del caos era quasi arrivata a 30 milioni.
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In effetti, anche se per sua natura l’immagine del brand Chiara Ferragni è estremamente concentrato sulla sua persona, si tratta di un’azienda di dimensioni importanti, in cui di certo non tutte le decisioni vengono prese da Chiara Ferragni in persona, e di certo non in solitaria. Il fatto che poi lei ne sia responsabile in quanto a capo del marchio, quella è un’altra storia. Però è possibile – anzi, plausibile – che sia stata mal consigliata, o che gli errori fatti siano responsabilità (anche) dei suoi uffici. «Quello che ho scritto sul mio post», ha proseguito Mariella Milani, «è che in questo paese esiste una invidia sociale fortissima verso la stessa Ferragni. La gente non gli ha perdonato questo errore perché lei esibisce continuamente questa sua ricchezza assoluta: dalla sua casa da 820 metri quadrati con 150 metri quadrati di cabina armadio che Fedez ha chiamato ‘La Rinascente di Chiara’, all’altra casa che ha sul lago di Como».
Ed è la stessa Milani a profetizzare la possibilità che Chiara, dopo essere stata colta in fallo, possa non essere più perdonata dal popolo del web. Lei è distrutta, non esce di casa da giorni, racconta Milani. I brand la abbandonano (o comunque stanno a guardare prudentemente) e la famiglia tutta mantiene un rigoroso silenzio stampa. Intanto, però, quella che è già stata ribattezzata «la tuta del pentimento» è andata sold out, nonostante il costo non proprio abbordabile di 600 euro. Segno che Ferragni influenza ancora, o puro voyerismo della disperazione altrui? Sarà il tempo a farcelo sapere, ed è esattamente così che la pensa anche Mariella Milani (come ha detto in un’intervista all’Adnkronos). «Secondo me in questo bene fa bene a stare zitta, solo il tempo ci dirà come andrà a finire perché il danno d’immagine che ha avuto è enorme. Ieri la notizia del pandoro è finita anche sulla ‘Bbc’ e sul ‘New York Post’ perciò ormai ha fatto il giro del mondo».
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«Sarebbe anche ora che le aziende premiassero di più la cultura e la qualità sennò aveva ragione Umberto Eco quando diceva che “i social hanno dato la parola a una marea di imbecilli”», ha concluso Milani, ipotizzando che Chiara Ferragni possa fare la fine di Kevin Spacey e Harvey Weinstein. Entrambi più o meno spariti dai radar del successo mediatico, entrambi emarginati, isolati, condannati pubblicamente, abbandonati da ogni collega, amico famoso, professionista o collaboratore. Il primo, con l’infamante accusa di molestie sessuali (da cui poi, è bene ricordarlo, è stato assolto).
Il secondo è stato al centro del #Metoo, con decine di attrici (tra cui anche Asia Argento) che lo hanno accusato non di molestia, bensì di violenza sessuale, cosa per cui l’ex produttore cinematografico è già stato condannato a 16 anni di carcere e ne rischia molti altri.
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Insomma, con tutto il rispetto per la serietà della vicenda che ha coinvolto Chiara Ferragni, non parliamo certo di un pandoro.