Un abbraccio gay tra due uomini è stato trovato impresso nel calco della Casa del Criptoportico, ricavato negli Scavi di Pompei dall’archeologo Vittorio Spinazzola agli inizi del secolo scorso. La scoperta è stata resa nota dal direttore generale della Soprintendenza per i beni archeologici locale, Massimo Osanna.
A esporre la nuova interpretazione del ritrovamento è stato lo stesso Osanna a un convegno, dove ha spiegato: “Pompei non finisce mai di stupire. Si è sempre immaginato che si trattasse di un abbraccio fra donne. Ma tac e Dna hanno rivelato che in realtà si tratta di due uomini“.
I due morirono nell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e le analisi sono state effettuate, mediante tac e Dna, sui resti ossei contenuti nei calchi. E’ anche certo che i due non sono parenti: né fratelli né padre e figlio. Il fatto che i due fossero abbracciati ha lasciato immaginare che potessero essere amanti. Ma si tratta, ha detto lo stesso soprintendente Osanna, soltanto di un’ipotesi. E’ certo però, ha aggiunto, che lo studio dei reperti di Pompei è uno strumento fondamentale per la conoscenza scientifica di quella civiltà. Attraverso l’analisi degli Scavi con le nuove tecniche, è possibile entrare nella vita di secoli fa con una precisione sempre maggiore.
In particolare, gli studi sui due uomini del Criptoportico sono stati effettuati su campioni ricavati da un dente e da frammenti ossei.