La Polonia vieta definitivamente di trattare tematiche Lgbtq+ nelle scuole.
La nuova legge, approvata dal Senato, impone che tutte le attività scolastiche e non dovranno essere approvate dal governo. In più viene facilitata la procedura di licenziamento dei dirigenti scolastici.
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Dopo una prima bocciatura da parte del Senato, la maggioranza di governo, si è mossa in modo scaltro, anticipando a sorpresa il voto di una settimana. Così, come riporta la Reuters, il 9 febbraio scorso c’è stato il voto finale. Un voto che ha cancellato il veto precedentemente posto e che ha dato il via libera alla legge anti-Lgbtq+ nella scuola.
Si tratta di una vera e propria limitazione al diritto di insegnamento e un ulteriore attacco del governo ai diritti civili della comunità Lgbt, già pesantemente discriminata così come le altre minoranze. La legge passa in mano ora al presidente Andrzej Duda, che procederà rapidamente alla firma e alla divulgazione, essendone uno strenuo sostenitore.
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“I giovani saranno puniti perché non verrà più insegnata loro la tolleranza, l’apertura alla diversità. Czarnek introduce un’atmosfera di denuncia, controllo e paura nelle scuole. I giovani Lgbtq+ si sentiranno sempre meno al sicuro”. Lo ha detto Justyna Nakielska, advocacy officer del gruppo per i diritti LGBT+.