Platinette, al secolo Mauro Coruzzi, intervistato dal Corriere della Sera. Ne pubblichiamo qualche stralcio.
«Mi piace il suo cinema, ma dipende dai film. Mi piace di più Ozpetek per cui ho recitato in Magnifica presenza. C’era anche Drusilla Foer», riferendosi ad Almodovar.
Le piace?
Platinette: «Insomma, cosa posso dire, è brava ma ricalca uno stereotipo che conosciamo, ha la voce simile a quella che aveva Tina Lattanzi, la doppiatrice di Greta Garbo, ha una sua signorilità, capisco che sia rassicurante per un prodotto televisivo, non so che sviluppo potrà avere».
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Lei, come Ozpetek, è amico di Mina.
«Avoglia! Sono pazzo di lei, è una ossessione, abbiamo cose in comune, parliamo del Me Too che, va bene l’appartenenza e le giuste battaglie, ma diventa un’altra forma di separatismo, di ghettizzazione al contrario. Nel 1981 fondai il primo Mina Fan Club. Il destino mi fa capitare con sua figlia Benedetta Mazzini in un programma tv, Rock Café, poi ci viene proposta la commedia musicale Bigodini e scatta l’incontro con sua madre, Mina, che vuole vedere il contratto. Ero terrorizzata, da bambina la vedevo con quelle gambe infinite, le minigonne… Accedo in casa direttamente dall’ascensore e mi fa: ce la fai a passare da lì, cicciona? Io tra me penso: senti chi parla. Era in casa con le ciabatte, i capelli raccolti. Ci consigliò di fare le prove a Bellinzona, nel Cantone Ticino, per avere maggiore protezione, e così lei poteva essere presente. Una volta Paolo Conte voleva scrivere due canzoni, Mina doveva cantare il brano assegnato a Patty Pravo e viceversa, Patty non accettò, se la diede a gambe. Io rimasi esterrefatto. Ma come, una come Mina ti mette sul piedistallo accanto a lei, e rifiuti? Patty è una matta col botto».
Quando è ingrassata così?
Platinette: «Ho preso 50 chili per un uomo, per conquistarlo, mi voleva così e sono esplosa come una mina. Poi c’è stato un chirurgo di Parma, anche a lui piacciono grassi; gli chiedevo, come ti possono piacere mostri come me? Aveva una doppia vita, io sognavo di andare al cinema con lui, normalmente. Temeva lo scandalo e finì».
Cos’è la trasgressione?
«Non dover a tutti i costi essere conformista. Adoro gli anni della Dc, il compromesso storico, c’erano ministri gay, lo sapevano tutti e vivevano in un limbo».
Cos’è la normalità?
«Non esiste, la vita è una sorpresa continua. Il sesso è più forte del potere. Ti pare normale che un presidente americano 24 anni fa si sia fatto fare quello che si è fatto fare da una stagista alla Casa Bianca?»