Mauro Coruzzi, in arte Platinette, ha parlato a Roberto Alessi delle parole di Papa Francesco che hanno fatto molto discutire: “C’è già troppa frociaggine”.
“Sì, Bergoglio, Ego te absolvo a peccatis tuis, anzi per lui quel ‘frocia*gine’ peccato non è”, ha detto Platinette. “Il Papa è stato bacchettato in modo per me oltre misura ed è inaccettabile”, mi dice. Il Papa, ricordo, attraverso un portavoce della Santa sede, ha intorno alle polemiche sul termine “frociaggine”, ha fatto sapere che: “Non voleva esprimersi in termini omofobi. Nella Chiesa c’è spazio per tutti”.
“C’è già troppa frociaggine”. Papa Francesco invita così i vescovi italiani a non ammettere seminaristi gay
Continua Coruzzi: “Fu attaccato da alcuni anche quando disse ‘Chi sono io per giudicare un omosessuale?’ E ora lo attaccano per un termine proibito dalle vestali del politically correct, che, e userei un termine più colorito, ha rotto le scatole a tutti: il politically correct è diventato un sistema di censura vera e propria. Quelle persone che oggi condannano il Papa sono simili a quelle che hanno censurato la Dolce Vita di Fellini che faceva sfilare i preti gay in una scena esilarante del film”.
Coruzzi è un fiume in piena. “Si sa che i seminari sono pieni di aspiranti sacerdotesse, ma oggi non si può più ora chiamare cose con loro, non è più possibile. Il Papa ha usato quel termine tra gente che credeva amica, come se sei io dicesse a un mio amico ‘Vecchio froci*ne’. Si dice, anche per ridere. Il decreto Zan, che non è passato, addirittura proponeva delle multe per chi avrebbe usato un linguaggio del genere”.
Le scuse del Papa:“Non volevo offendere nessuno. Nella Chiesa c’è spazio per tutti…”