All’interno della sua quotidiana campagna di incitamento alla discriminazione, il senatore leghista Simone Pillon è tornato a sostenere che i gay vadano opposti alla sua idea di “cristianesimo” e che l’odio omotransfobico sarebbe un dovere morale per chi crede in Salvini e «alla nostra Chiesa, ai papi, ai santi, e alla Parola di Dio».
Ovviamente non ci risulta che Dio abbia chiesto odio contro il prossimo ma il senatore lo giura mentre incita i suoi seguaci di estrema destra contro i preti che non discriminano.
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Il leghista esordisce dicendo che i gay sarebbero esseri satanici che vanno considerati un’offesa a chi si dice “cristiano” o brandisce rosari mentre sequestra bambini a fini di propaganda:
San Giovanni Paolo II definì il gay pride “un’offesa ai valori cristiani”. Benedetto XVI anche di recente ha definito le nozze gay “segno dell’anticristo”. Papa Francesco ha detto che “la teoria gwnder è sbaglio della mente umana, va contro il progetto di Dio”, e che “il gender a scuola è una cattiveria”. La congregazione per la dottrina della fede, pochi giorni prima del voto in senato sul #ddlZan ha scritto che è preciso dovere dei politici cristiani opporsi a leggi come quella.
La conferenza episcopale italiana ha scritto ben due note sul ddl Zan, ricordando che tale norma, se approvata, “rischierebbe di aprire a derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire l’espressione di una legittima opinione”.
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