“Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”. Sarebbe questa una delle minacce rivolte a una donna transessuale di Piacenza dal maresciallo Marco Orlando, finito agli arresti domiciliari per il suo coinvolgimento nel presunto “sistema criminale” messo in piedi nella caserma di Levante.
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La donna, una brasiliana che vive da tempo in città, ha chiesto ai magistrati che indagano sui carabinieri di essere sentita come persona offesa. “Sono stata minacciata più volte” nel corso dell’ultimo anno e mezzo, ha riferito tramite il suo avvocato Elena Concarotti, sostenendo di essere stata obbligata a fare sesso e pure di essere stata picchiata all’interno della caserma.
Una testimonianza che, se confermata, rafforzerebbe il ritratto fatto dal gip su ciò che accadeva tra le mura dell’edificio in via Caccialupo, teatro di “fatti gravissimi” dove si davano “schiaffoni come in Gomorra“.