«Sei gay, ti ammazziamo». Un uomo di 53 anni, Leonardo Ranieri è stato aggredito e apostrofato con insulti omofobi, a Torino, da una decina di giovani condomini nella palazzina in cui convive con il compagno.
La prognosi è di 30 giorni. «Non è purtroppo la prima volta che succede – ha spiegato l’uomo al Corriere Torino -, il 9 gennaio ho l’intervento: mi hanno rotto il setto nasale. Per fortuna il Comune, conoscendo la mia situazione, si sta prodigando per farci avere un’altra casa».
E’ successo il 2 gennaio e l’uomo è stato pestato a sangue solo perchè è gay. Dalla politica arrivano messaggi di condanna per l’assurdo pestaggio omofobo.
Anche Francesco Puopolo appartenente all’Arcigay di Torino ha condannato fermamente l’episodio di violenza, mettendo in luce come la “dinamica del branco” sia una componente ricorrente nelle aggressioni omofobe: “Un gesto che, come il caso di Marco del luglio 2018, si cela dietro la sicurezza del gruppo, composto da una decina di giovani condomini, nei confronti di un’unica persona. A peggiorare la situazione, l’indifferenza dei vicini, che hanno assistito al pestaggio senza intervenire.