Dopo una ricerca condotta su più di tremila coppie, gli esperti hanno individuato i quattro fattori predittivi, i «Cavalieri dell’ Apocalisse», sull’ inevitabilità della separazione. Il primo è rappresentato dalle critiche. «Se tenderete a ricondurre un problema ai difetti dell’ altro, la relazione colerà a picco».
Affermazioni come «sei egoista» suscitano risentimento. Il secondo è il disprezzo, quel ghigno di superiorità unito al sarcasmo conduce al precipizio. «Il disprezzo non soltanto distrugge la felicità, ma riduce in brandelli il sistema immunitario del partner». Anche ritirarsi sulla difensiva e vittimismo («mi tratti male») sono controproducenti. Il quarto Cavaliere è l’ ostruzionismo: dopo un litigio la coppia smette di parlare e comunicare: «Sbattere contro un muro è terribile».
Ciò che distingue le coppie felici da quelle infelici è che le prime sono capaci di riparare, le seconde invece no. Come? «Non nascondendo sotto il tappeto liti o eventi spiacevoli.
Al contrario, ritornando sull’ accaduto, prestando ascolto ai sentimenti del partner per riconoscere gli errori e chiedersi scusa». Non è mai troppo tardi per imparare a rispettare il mondo interno dell’ altro attraverso compassione e gentilezza.
Gli psicologi hanno disegnato «La casa delle relazioni solide» con 7 piani. I primi tre determinano la capacità dei partner di conservare amicizia, intimità e passione: «Con l’ andare del tempo le esigenze di lei/lui cambiano, il segreto è non perdere l’ abitudine di farsi domande. Inoltre, amore e ammirazione non bastano, vanno anche dichiarate. E mai lasciar cadere il tentativo di avvicinamento». I piani alti sono dedicati alla gestione dei conflitti: «Il segreto è mantenere una prospettiva positiva: se si sveglia scontroso/a pensate che magari ha dormito male».
«Ma la casa si mantiene solida solo se i muri portanti sono cementati da fiducia e impegno». La fiducia si riferisce alla consapevolezza che l’ altro rimarrà al nostro fianco in ogni evenienza. L’ impegno fa riferimento alla lealtà. «Se vengono da noi coniugi che hanno l’ amante e non sono disposti a confessare la relazione non li prendiamo in terapia – chiariscono i Gottman -. Solo una volta raggiunta la terraferma della verità sarà possibile ricostruire la fiducia, e con essa una relazione più duratura».
Da: il Corriere della Sera