“Seguiamo da giorni con grande preoccupazione la vicenda di Patrick Zaki, attivista egiziano e studente dell’Ateneo bolognese, tratto in arresto al suo arrivo a Il Cairo, venerdì scorso“: così Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
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Che prosegue: “Mentre ancora resta inascoltata la richiesta di verità e giustizia sull’assassinio di Giulio Regeni, le autorità egiziane perseverano nell’uso di una violenza istituzionale grave e inaccettabile. A quanto si apprende, Patrick Zaki sarebbe già stato torturato con scosse elettriche ed è legittimo pensare che la sua vita, nei luoghi di detenzione egiziani, sia in pericolo. Ci uniamo al coro di quanti in queste ore stanno chiedendo massima attenzione su questa vicenda da parte del governo e l’immediata scarcerazione dell’attivista. Ci attendiamo inoltre che il governo italiano apra una riflessione seria sullo status di Paese sicuro di cui attualmente gode l’Egitto, mettendo il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali davanti a qualsiasi interesse economico“, conclude Piazzoni.