“Essere gay «non è un crimine”, dice Papa Francesco in un’intervista con Nicole Winfield dell’Associated Press, la prima dopo la morte di Benedetto XVI. Il pontefice ha ricordato che Dio ama tutti i suoi figli così come sono e ha definito ingiuste le leggi che criminalizzano l’omosessualità.
L’omosessualità «non è un crimine. Sì, ma è un peccato. Va bene, ma prima distinguiamo tra peccato e crimine. È peccato anche mancare di carità gli uni verso gli altri». Secondo il papa colore che, all’interno della chiesa, criminalizzano l’omosessualità o discriminano la comunità gay «devono fare un processo di conversione». Si dovrebbe usare «la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi». «Siamo tutti figli di Dio, e Dio ci ama così come siamo e per la forza che ciascuno di noi combatte per la propria dignità».
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Papa Francesco ricorda la sorpresa della sua elezione, il papa venuto dalla fine del mondo, e poi il disagio «quando hanno iniziato a vedere i miei difetti e non gli sono piaciuti». Dice di accettare le critiche. «L’unica cosa che chiedo è che me le dicano in faccia, perché è così che cresciamo tutti, giusto?». Esternazioni e contestazioni sono «sgradevoli come un’eruzione cutanea», ma aggiunge: «Preferisci che non critichino, per amore della tranquillità, ma preferisco che lo facciano perché questo significa che c’è libertà di parola. Se non fosse così ci sarebbe una dittatura a distanza, come la chiamo io, dove c’è l’imperatore e nessuno può dirgli niente. No, lasciali parlare perché… le critiche ti aiutano a crescere e a migliorare le cose».
Francesco definisce Benedetto XVI come un «gentiluomo». «Ho perso un padre, per me era una sicurezza, ho perso un buon compagno» ha detto. «Di fronte a un dubbio, chiedevo la macchina, andavo al monastero e domandavo». Parlare del papa emerito porta a parlare anche di possibili future dimissioni, che non intende regolamentare giuridicamente («Non mi è nemmeno venuto in mente di scrivere un testamento»), e di salute. «Potrei morire domani, ma è sotto controllo. Sono in buona salute. Chiedo sempre la grazia che il Signore mi dia il senso dell’umorismo».