‘La mia reputazione è rovinata, proprio mentre stavo faticosamente cercando di proteggerla”. Questo si legge nell’esposto che Pamela Prati ha depositato presso l’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, contro la sua ex legale Irene Della Rocca.
La showigirl racconta come l’avvocato avesse ”personali aspirazioni televisive ed economiche” che l’hanno spinta a compiere l’ormai famigerata richiesta (60mila euro) alla produzione di Live-Non è la D’Urso per partecipare alla puntata dello scorso mercoledì, all’insaputa della Prati e con l’altro e attuale avvocato (Lina Caputo) che aveva già lasciato Milano.
‘Le ripercussioni sulla mia immagine, dopo che Barbara D’Urso ha raccontato in diretta che i miei legali (in realtà solo la Della Rocca) avevano fatto questa richiesta economica, sono state pesantissime e gravissime. Quel gesto andava contro tutto quello che avevo sempre predicato e contro l’operato dell’avvocato Caputo, che aveva mandato una lettera di diffida da me firmata in cui si specificava che la mia eventuale partecipazione (all’ultima puntata, non a quella) sarebbe stata a titolo gratuito. Non biasimo la D’Urso, non biasimo il pubblico, ma sono rimasta colpita dalla totale assenza di decoro professionale dell’Avv. Della Rocca”.
Secondo la Prati, la Della Rocca in questi mesi invece di difendere i suoi interessi è stata più interessata ad apparire in varie trasmissioni televisive, a comportarsi come un’agente e non come legale.