Da Dagospia.it
Ecco come Pamela Prati, stellona del soubrettismo nazionale, gridò vendetta al cospetto del taccuino di un giornalista:
“A Roma, prima di lui avevo avuto soltanto un amore, consumato prevalentemente in una cella frigorifera fra quarti di bue, con un giovane garzone di macellaio. Ma quando conobbi Adriano Celentano, a vent’anni, ero ugualmente abbastanza innocente… Ci amammo per due meravigliose notti. E ora attendevo un figlio da lui. Quando riuscii a trovarlo e a dirglielo al telefono si comportò come un estraneo imbarazzato: ‘Ho già i miei figli,’ disse ‘potevi stare più attenta’”.
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“Quel bambino lo avrei voluto. Ma non potevo metterlo al mondo da sola e senza denaro. Quando seppe che avevo abortito, Adriano mi sgridò: ‘Hai commesso un orribile peccato’ disse. Un anno dopo quei giorni tremendi lo incontrai di nuovo a Roma. Fu gentile e m’invitò ad andarlo a trovare nel suo albergo, cosa che a me parve un altro insulto”.