Ha preso coraggio e ha confidato a suo padre di avere delle incertezze riguardo la sua identità sessuale. Inizia così la storia di una ragazza di sedici anni, inglese, che dopo aver confidato a suo padre di essere lesbica, in risposta, è stata violentata. L’uomo ha deciso di abusare di lei per dimostrarle che «con gli uomini è meglio». È una storia brutale quella che arriva da Warvich, in Inghilterra.
L’uomo, se così si può chiamare, ha 54 anni ed è stato condannato a 21 anni di carcere per violenza sessuale su minore. “Come spesso accade agli adolescenti – ha spiegato il giudice Lockhart – sua figlia si è trovata ad avere dubbi sulla sua identità sessuale e ha deciso di confessarlo. Lei – rivolgendosi al padre durante il processo – ha reagito con una violenza inaudita decidendo di abusare della ragazza, per dimostrarle che avere rapporti sessuali con uomini, e non con donne, è meglio».
La violenza risale all’inizio degli anni ’90, solo oggi la ragazza, diventata una donna adulta, ha trovato il coraggio per denunciare il padre. “Oltre alla violenza sessuale – aggiunge il giudice – il crimine è aggravato anche dall’umiliazione subita dalla figlia. L’uomo ha infatti mostrato ostilità e disprezzo nei confronti delle donne lesbiche”.
La sedicenne non era stata l’unica vittima dell’uomo in famiglia. Come rivelano alcuni media locali, il padre aveva abusato già altre volte anche della sorella maggiore, in seguito scappata di casa. Le violenze su entrambe le figlie sarebbero andati avanti, ininterrottamente, per diversi anni. Una volta rimasto da solo con la filia più piccola, secondo il giudice, le attenzioni morbose dell’uomo si sarebbero riversate tutte su di lei. “Questo caso dimostra che le vittime di abusi saranno sempre ascoltate – ha concluso il giudice -. Non importa quanto tempo è passato dall’aggressione e chi era il responsabile. Non devono soffrire in silenzio”.