Una bimba sudafricana di nove anni, infettata dall’Hiv dalla nascita, non ha più l’infezione e da oltre otto anni non ha più bisogno dei farmaci anti-Hiv. Il caso è stato illustrato dai medici sudafricani alla Conferenza sull’Aids in corso a Parigi. La bimba – la cui identità non è stata resa nota – è stata sottoposta a terapia subito dopo la nascita e da otto anni e mezzo non ha più sintomi di attività virale.
La piccola aveva contratto l’infezione dalla madre nel 2007. Dall’età di 9 settimane è stata sottoposta a terapia antiretrovirale per 40 settimane. Questo approccio all’epoca non era quello standard, ma la bimba era stata inserita in un trial clinico. I livelli del virus nel suo sangue si sono ridotti fino a che l’Hiv non è stato più rilevabile, e la terapia è stata interrotta.
L’approccio precocissimo ha già portato in passato a dei risultati nei bambini: è il caso della ‘Mississippi baby‘, sottoposta alle terapie a 30 ore di vita e rimasta 27 mesi senza farmaci prima che il virus ricomparisse nel suo sangue; c’è poi il caso di un bambino, in Francia, che da 11 anni non assume più farmaci.
“Non crediamo che la terapia antiretrovirale da sola possa portare alla remissione – ha spiegato Avy Violari, responsabile della ricerca pediatrica alla Perinal Hiv Research Unit di Johannesburg alla Bbc online – Non conosciamo il motivo per cui questa bambina abbia ottenuto la remissione, ma crediamo sia collegata alla genetica o al sistema immunitario”.
Alcune persone sono naturalmente in grado di controllare meglio la malattia, ma il caso della bimba è differente, dicono i medici. Inoltre se non c’è traccia di Hiv attivo nel suo corpo, il virus è stato rilevato nelle cellule immunitarie. Insomma, c’è ancora il rischio che la bimba possa dover ricominciare la terapia in futuro.
Nel mondo si stima che oggi 36,7 mln di persone vivano con l’Hiv, ma solo il 53% accede alla terapia anti-retrovirale. Secondo Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Disease (Usa), fra i massimi esperti di Aids, “ulteriori studi sono necessari per imparare come indurre una remissione a lungo termine dell’Hiv nei bimbi infetti. Comunque questo nuovo caso rafforza la nostra speranza che, trattando i bimbi sieropositivi per un breve periodo nell’infanzia, si possa evitare loro il peso di una terapia lunga tutta la vita e le conseguenze per la salute dell’attivazione immunitaria a lungo termine, tipicamente associata con l’Hiv”.
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