Ornella Vanoni oggi vive in una piccola casa al centro di Milano, dopo averne dovuta vendere una più grande perché, come confessa al Corriere della Sera, “ero rimasta con 30 euro sul conto corrente”.
Nell’intervista la cantante ha ovviamente parlato dei suoi tanti amori, in particolare quello con il regista Giorgio Strehler. Proprio con lui capì cosa vuol dire amare: “Prima non sapevo cosa fosse. Quando lui mi disse ‘ti amo da impazzire’, fu come se si fosse rotto il carapace dentro cui ero imprigionata. Pensai: voglio stare con lui. Mi sentivo davvero amata alla follia; ed essere amate alla follia è bellissimo. Anche se Giorgio all’inizio era molto timido”.
Un amore grande che però è finito per colpa dei vizi di lui: “Se il tuo uomo tira cocaina, non puoi rimproverarlo ogni volta. O ti metti in pari, o finisce tutto. Non può andare come in Pulp fiction, dove uno è eccitatissimo perché si fa di coca e l’altro è abbattuto perché ha fumato una canna… All’epoca era uno scandalo. Poi Milano divenne il regno della cocaina”.
Rimanendo in temi di scandali non si può non citare la relazione che ebbe con Gino Paoli e quando lui la trovò a chiacchierare con la moglie Anna che lo misero di fronte ad una decisione: scegliere una delle due. “Anna mi disse: senza Gino muoio, senza Gino non posso stare; e io mi sono fatta da parte. Ma pensa mica che Paoli si sia accorto di tutto questo? Lui era concentrato su se stesso. Dice che l’ho lasciato. Non l’ho lasciato; me ne sono andata: è diverso. E poi sentivo già odore di Stefania”. La cantante parla della Sandrelli, che poi divenne la compagna del cantautore.
L’amore con una donna:
La Vanoni ammette anche di essersi innamorata di una donna, ma c’era un problema: “non mi piace il sesso femminile. È una tragedia”.
Tanti anche i periodi bui, con le depressioni: “Sono state due o tre. Stavo così male che mollai tutto e andai a San Rossore, da Cassano. Mi disse: non dormi da sei mesi, ci credo che sei depressa. Mi curarono. Ora grazie agli psicofarmaci posso scivolare nella tristezza, non sprofondare nella depressione. Ma devi prenderli per tutta la vita”.
Ora non si può negare che sia in ottima forma. Ornella attribuisce la longevità alla genetica: “Hai organi che funzionano più a lungo di quelli degli altri. Però la vecchiaia infinita è un falso mito. Ci sono scienziati che si portano in Sardegna a studiare un signore di 106 anni che zappa. Ma questi hanno fatto un’altra vita, hanno respirato un altro mondo”.