“Mi chiedo, da sempre, come si possa parlar male del Pride senza esserci mai stati. – dichiara Orietta Berti a Gay.it – Quella non è una pagliacciata, ma una festa importante» e aggiunge: «Non sono potuta andare al REmilia Pride quest’anno, ma dopo aver visto quello di San Francisco e di Los Angeles, ho la possibilità di dire la mia!
Arriva, accolta al Gay Village da Pino Strabioli, per raccogliere l’abbraccio di un pubblico che la segue e la imita, citando i suoi tormentoni e condividendo in rete migliaia di volte le sue esclusive. Non si risparmia neanche quando regala una delle rarissime esibizioni dal vivo di quel cult anni’80 dal titolo DolceAmaro, che da sempre risuona nelle playlist LGBT.
Barbara D’Urso in versione rainbow al Gay Village di Roma con Dolceamaro (VIDEO)
Per la D’Urso piovono gli applausi, forti come quelli che hanno accolto la grande Orietta Berti, che sul palco del villaggio fa un viaggio nella sua lunghissima carriera e la sua vita, omaggiando la platea con alcuni dei pezzi più noti del suo repertorio. Le note di Io, tu e le rose, dell’evergreen Finché la barca va, lasciala andare, intonata insieme ad un’emozionatissima Daniel Decò, riempiono l’aria di un tempo che per grandi artisti come Orietta sembra essere eterno. Al Parco del Ninfeo si celebrano così i cinquanta anni di carriera della capinera dell’Emilia, così come cinquanta sono gli anni del suo grande amore Osvaldo. Tra il pubblico Irene Ghergo, Furio Corsetti del Trio Medusa, l’attrice Roberta Garzia e il compagno Alessandro Sirianni.