«Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il ddl Zan, lo hai letto? O leggi solo le veline che ti passa il Pd?» Inizia così la risposta di Simone Pillon alla “letterina” che Luciana Littizzetto gli ha dedicato ieri a Che Tempo Che Fa parlando del ddl Zan.
E prosegue: «Se tu li avessi letti avresti scoperto una cosa carina, e cioè che già oggi, con le leggi in vigore, “se tu insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale o per il suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna pecuniaria o penale”. Anzi, applicando il già vigente art. 61 puoi ottenere pene aggravate per chi sia così stupido o pericoloso da aggredire qualcun altro perché gay, o perché non la pensa come lui».
Omofobia, anche Alessandra Mussolini sostiene il Ddl Zan: “Subito la legge”
«Il ddl Zan – aggiunge il senatore della Lega – dice che donna non è la persona con i cromosomi xx, ma anche un maschio che si sente donna. E a lui spettano quote rosa, gare sportive femminili, diritti delle donne. Il ddl Zan dice che sarà punita la semplice istigazione alla discriminazione contro i diritti LGBTQ+, e siccome tra i diritti pretesi ci sono il matrimonio e i figli, chiunque farà propaganda contro il matrimonio gay o l’utero in affitto si beccherà da 2 a 6 anni di reclusione. Il ddl Zan dice che, con la scusa della “giornata nazionale contro omofobia, bifobia, lesbofobia e transfobia” bisogna insegnare ai bambini fin dai 3 anni, l’ideologia gender». «Noi, cara Luciana, rispettiamo tutti, e non vogliamo che ci siano alcuni più uguali di altri».
Cosa ha detto Luciana Littizzetto
«Caro Pilly… Pipillone bello… Che quando senti parole che iniziano per Omo o per Trans tremi. Che se ti dicono: “Transiberiana”? “Transistor, transaminasi”? Ti inalberi», è l’esordio della Littizzetto, prima della escalation. «A me agita l’odio non l’amore. In qualsiasi forma si esprima. Scusa Pillon… e vorrei che notassi che non ci metto la R anche se sarei tentatissima di farlo…». «…L’amore è come il Festival di Sanremo: va avanti lo stesso, nonostante le polemiche e nonostante alla fine ci si diverta solo per cinque giorni…». «…L’unica cosa che chiediamo – prosegue – è di approvare una legge che punisca chi va in giro a pestare e insultare chi fa scelte sessuali diverse dalle proprie». Quindi Luciana Littizzetto si congeda: «Lo dico anche a te picchiatore. La prossima volta che sentirai lo stimolo di chiudere la mano a pugno, indirizzala al centro delle tue gambe». Guarda il video: Omotransfobia, la bellissima lettera di Luciana Littizzetto al senatore Pillon: “A me agita l’odio, non l’amore” (VIDEO)
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