Leo è un ragazzo di 17 anni. Il pomeriggio del 13 novembre si trovava, insieme ad altre due persone, in un parco di Baggio, a Milano, per passare in compagnia la giornata. Ad interrompere questo tranquillo pomeriggio interviene un gruppetto di ragazzi di circa 15 anni che si avvicina per chiedere una sigaretta ai tre. Dopo aver ricevuto la sigaretta il gruppo nota qualcosa e comincia far loro domande sul loro orientamento sessuale.
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Senza aver ricevuto risposta cominciano a insultarlo e ad intimidirlo. Essendo state ignorate le loro provocazioni il gruppo si allontana ma dopo poco comincia a bersagliare i tre ragazzi lanciando sassi, bottiglie e perfino una bicicletta. I tre decidono quindi di andarsene per evitare ulteriori violenze, ma vengono raggiunti. Un amico di Leo viene buttato a terra e, mentre cerca di aiutarlo a rialzarsi, Leo viene colpito violentemente ad un orecchio. Cade a terra, stordito dal colpo, ma questo non ferma il gruppo che continua a inveire su di lui con calci al volto e pugni.
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Leo e i suoi amici, ragazzi come tanti altri, hanno rischiato grosso quella sera, solo perché “colpevoli” di essere omosessuali. È possibile nella Milano del 2017 essere perseguitati e picchiati per il proprio orientamento sessuale? Questo non è che uno dei tanti accadimenti che fanno capire quanto sia importante ancora oggi combattere l’OMOFOBIA in tutte le sue forme.
Da: NCollettivo Autonomo ITSOS Steiner e Kollettivo Indipendente Agnesi