Due ragazze erano a Sperlonga, in provincia di Latina, per festeggiare Ferragosto.
La coppia passeggiava mano nella mano sul litorale Pontino quando è stata aggredita da uno sconosciuto. Prima l’uomo ha urlato contro la coppia di ragazze di smetterla, poi è passato alle mani, davanti ai suoi stessi amici che non hanno mosso un dito per fermarlo.
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Ci sarebbe stato un semplice bacio tra le due giovani donne dietro il violento attacco omofobo. L’uomo se l’è presa soprattutto con una di loro, una trentaquattrenne di origine napoletana che vive a Roma. Secondo quanto denunciato ai carabinieri dalla vittima, finita al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni di Dio a Fondi con una prognosi di una settimana, l’aggressore l’avrebbe prima minacciata e insultata, mentre era in compagnia di altre persone, tra cui un bambino che avrebbe assistito a tutta la scena. Poi lo sconosciuto l’avrebbe presa a schiaffi, spintonata fino a farla cadere per terra e si sarebbe scagliato su di lei, colpendola con un passeggino alla gamba. Dal poco che è emerso, alcuni testimoni sarebbero stati già sentiti dai carabinieri della compagnia di Terracina e della stazione di Sperlonga che stanno conducendo le indagini per ora contro ignoti per ricostruire quanto accaduto.
«Una bruttissima aggressione contro due ragazze lesbiche – ha commentato su Twitter il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti –. Può un bacio scatenare tanta violenza? No! In prima linea contro l’omofobia, per dare più diritti e più tutele alle persone Lgbt+». Lo ha seguito subito Marco Vincenzi, presidente del Consiglio regionale del Lazio: «Fa male leggere questa notizia, l’amore è uguale per tutti e tutti devono avere gli stessi diritti. Confidiamo che le due ragazze aggredite possano avere giustizia»
A Sperlonga una bruttissima aggressione contro due ragazze lesbiche. Può un bacio scatenare tanta violenza? NO! In prima linea contro omofobia, per dare più diritti e più tutele alle persone LGBT+
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 19, 2022
Al fianco della coppia si è subito schierata l’intera comunità Lgbtq+, con le associazioni Agedo basso Lazio odv e Pata pata arci aps che hanno espresso la loro solidarietà alle vittime. «È inaccettabile che qualcuno si senta legittimato ad aggredire verbalmente e fisicamente una donna perché passeggia tenendo per mano un’altra donna», si legge in un post congiunto pubblicato su Facebook. «Riconosciamo con rammarico che le aggressioni con movente omofobico, lesbofobico, bifobico, transfobico nel nostro Paese non sono previste nella loro specificità dal nostro ordinamento per una precisa scelta politica, confermata anche durante l’ultima legislatura con l’affossamento del ddl Zan. – prosegue la nota –. Per arginare questo tipo di aggressioni è fondamentale l’impegno congiunto delle istituzioni e della società civile per educare al rispetto tutte e tutti».