Non riesce a tornare sul podio come a Sochi, dove fu d’argento, ma il freestyler americano Gus Kenworthy si prende la medaglia di leader nella battaglia per le pari opportunità della comunità Lbgt (lesbo, gay e trans).
LOVE is normal. LOVE is natural. LOVE is humanity’s greatest gift to the world. Thank you for sharing yours with such pride @GusKenworthy. ❤ pic.twitter.com/hWISRQjfl1
— Dustin Lance Black (@DLanceBlack) 18 febbraio 2018
Al termine della gara di slopestyle, una specialità del freestyle, il fotomodello 26enne ha baciato a favore di telecamere il suo compagno, l’attore Matthew Wilkes. In Corea del Sud adesso è considerato il leader della comunità gay dei Giochi, assieme a un altro atleta degli Usa che ha fatto outing, il pattinatore Adam Rippon, molto polemico con il vicepresidente americano Pence. Kenworthy, che a Sochi fu al centro dell’attenzione anche per aver salvato, e poi mantenuto a proprie spese, un gruppo di cani randagi che erano destinati alla soppressione.
«Mi sento un portavoce contro i pregiudizi – ha spiegato a PyeongChang – e da quando ho reso pubblico il mio orientamento sessuale sento di non dover più dare spiegazioni. Ho detto chi sono e ho fatto dei passi verso la leadership della comunità LBGT, perché non è che qui ai Giochi ce ne siano molti. Ho la mente sgombra e per me, anche se non sono andato sul podio, non è mai stato così facile gareggiare».
Perché quel bacio gay in diretta tv?
«Non sapevo di essere ripreso – ha detto Kenworthy -, era una cosa che volevo fare dalle ultime Olimpiadi, ma di cui avevo avuto troppa paura: dare un bacio al mio ragazzo».