Tina Turner nasce il 26 novembre 1939 a Nutbush, nel Tennessee. Il suo vero nome è Anna Mae Bullock. Solo nel 1960 usa per la prima volta lo pseudonimo Tina Turner, in occasione dell’uscita del singolo “A Fool In Love”, inciso con Ike Turner, che diventerà poi suo marito in una tempestosa relazione sentimentale e artistica chiusa col divorzio del 1978 e l’autobiografia “I, Tina: My Life Story” (1986), in cui Tina rivela gli abusi e le violenze domestiche subite durante il matrimonio.
A Broadway il musical dedicato a Tina Turner (VIDEO)
La carriera di Tina è lunga più di cinquant’anni, durante i quali l’artista riceve dodici Grammy Award, di cui quattro onorari; tre Grammy Hall of Fame e un Grammy Lifetime Achievement Award. Tina ha anche venduto oltre cento milioni di album. Tra quelli di maggior successo, “Private Dancer” (1984), disco da venti milioni di copie che contiene la hit “What’s Love Got to Do with It” (anche Grammy Award).
Tina Turner dice addio ai fan con un documentario che mette i brividi (TRAILER)
Tina Turner è anche attrice: ha recitato in “Tommy” (1975), “Mad Max oltre la sfera del tuono” (1985) e “Last Action Hero – L’ultimo grande eroe” (1993). Nel 1993 è uscito il film “Tina – What’s Love Got to Do with It”, ispirato alla sua autobiografia.
La festeggiamo con cinque sue grandi canzoni.
What’s Love Got To Do With It
Con questa canzone Tina vince 3 Grammy Award nel 1985: Song of the Year, Record of the Year, and Best Female Vocal Performance.
What’s Love Got To Do With It
Con questa canzone Tina vince 3 Grammy Award nel 1985: Song of the Year, Record of the Year, and Best Female Vocal Performance.
The Best
La canzone, del 1989, fu scritta da Mike Chapman e Holly Knight e fu #5 nella classifica dei singoli britannica
Nutbush City Limits
Tina è nata a Nutbush, Tennessee: si tratta di una canzone autobiografica, pubblicata nel 1973.
Private Dancer
La canzone fu scritta da Mark Knopfler dei Dire Straits
Private Dancer
La canzone fu scritta da Mark Knopfler dei Dire Straits
River Deep Mountain High
La canzone, del 1966, fu prodotta da Phil Spector, che la considera il suo miglior lavoro.