Ha capito di essere gay a 17 anni, ma lo ha accettato solo quattro anni più tardi, quando si è innamorato del suo primo partner e così lo ha raccontato a familiari ed amici, tenendolo però nascosto a tutti gli altri.
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Ovvero, al mondo del nuoto, perché Mark Foster non era ancora pronto a rivelare quel lato così intimo di se stesso. “Non volevo essere costretto a fare coming out – racconta al Guardian il 47enne ex nuotatore britannico, otto volte record mondiale nei 50 stile libero e 50 farfalla – e così ho schivato la questione per tanto tempo, andandoci in punta di piedi e diventando un maestro nel raccontare delle mezze verità, per paura di diventare vulnerabile ed essere ferito. Ma adesso che sono un uomo di mezza età e non sto più gareggiando ho capito che è arrivato il momento di uscire allo scoperto. Avrei voluto farlo quando ho incontrato il mio primo partner a 21 anni, ma non ero pronto e avrei avuto il terrore di essere giudicato. E poi non sono certo il primo sportivo gay ad ammettere di essere omosessuale, Gareth Thomas e Tom Daley hanno aperto la strada”.