Il post di Donatella Rettore ha colpito tutti.
“Mi hanno detto che non morirò, almeno non subito – ha scritto la cantante – Quella battaglia l’abbiamo vinta. Grazie al Dottor Mora e al suo team, che non smetterò mai di ringraziare. Non è stato facile, perchè eravamo circondati da un’altra guerra! Vi voglio bene sempre riconoscente!”.
LA STORIA: Donatella Rettore non sta bene e dovrà essere operata d’urgenza: “Ciao a tutti, vi voglio bene”
Contattata da LiberoQuotidiano.it, la cantante ha dichiarato: «Non riesco a capire quello che sta succedendo a me, visto quello che sta capitando in giro».
La cantante di “Splendido splendente” vive un un dramma nel dramma. Quello del coronavirus, che definisce una «falce che colpisce tutti, belli e brutti», e quello di un tumore che l’ ha costretta a due interventi consecutivi con ricovero in ospedale, a metà marzo.
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«Non vedevo l’ora di uscire», ammette. Sessantasei anni, una vita spericolata, la cantante si è raccontata a Libero a cuore aperto.
«Mi hanno operato il primo marzo, il 13 mi hanno detto che dovevano intervenire di nuovo. Lo hanno fatto il 16 a Castelfranco Veneto, distaccamento dello Iov. Sono fortunata, ogni anno faccio la visita, la mammografia era negativa ma la ginecologa mi ha detto: “Hai un sasso grosso. Sentilo”. Via sotto ai ferri».
In pieno caos coronavirus.
«Consideriamo poi che sono talassemica, non ho gli anticorpi. Ho l’ anemia mediterranea. Già nel 2009 pensavo di averla scampata».
Da cosa?
«Avevo la Sars quando nessuno più la prendeva. Sembro abbonata. In giro c’ erano solo quattro casi, all’ epoca vivevo a Roma».